Avrai sentito parlare della melatonina e di quanto sia importante per il nostro ritmo “sonno veglia”: questo ritmo è meglio conosciuto come “ritmo circadiano” ed è fondamentale per il nostro benessere e l’equilibrio psicofisico.
Ma la pandemia del 2020 ha accelerato il processo in base al quale passiamo ancora più tempo davanti allo schermo di un computer oppure di un telefono cellulare.
Questo è un problema per noi, perché ha conseguenze negative sui nostri livelli di melatonina.
Tutti noi siamo esposti a livelli adeguati di luce naturale durante il giorno, ma anche a livelli relativamente elevati di luce artificiale anche di notte: l’uso dei LED e di smartphone, tablet, laptop e computer desktop hanno portato a un aumento significativo dell’esposizione degli occhi umani alla luce visibile a lunghezza d’onda corta.
Studi recenti mostrano che l’esposizione delle cellule della pelle umana alla luce emessa dai dispositivi elettronici, anche per esposizioni di meno di 1 ora, può causare la generazione, l’apoptosi e la necrosi di specie reattive dell’ossigeno (ROS).
Più in particolare, la luce blu (con lunghezza d’onda tra 400 e 490 nm) riduce la quantità di melatonina prodotta e causa, indirettamente, uno stress ossidativo a livello cutaneo: un fatto non trascurabile, perché la pelle può essere considerata il nostro organo più sensibile, visti i numerosissimi recettori che si trovano lungo la sua estensione.
Le soluzioni sono molteplici: sicuramente, sarà molto efficace un prodotto cosmetico in grado di reintegrare la riduzione di melatonina a livello cutaneo e di sfruttare il suo effetto antiossidante in presenza di fattori inquinanti o luce blu.